Antitrust indaga su Facebook per informazioni ingannevoli su uso dati
L'Antitrust ha aperto un'istruttoria su Facebook per presunte pratiche commerciali scorrette, riguardanti informazioni ingannevoli sulla raccolta e sull'uso dei dati.
Lo dice un comunicato diffuso oggi dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), secondo cui la questione riguarda prima di tutto le informative fornite dai professionisti sulle "modalità di raccolta e utilizzo dei dati dei propri utenti a fini commerciali", comprese le informazioni generate da app o siti web del gruppo o di terzi utilizzate dagli utenti.
Ma nel mirino dell'Antitrust c'è anche "l'automatica attivazione della piattaforma di scambio dei propri dati da/a terzi operatori per tutte le volte che l'utente accederà o utilizzerà siti web e app di terzi" senza consenso da parte dell'utente.
Da un lato, dice la nota, "Facebook non informerebbe adeguatamente e immediatamente, in fase di attivazione dell'account, l'utente dell'attività di raccolta e utilizzo, a fini commerciali, dei dati che egli cede".
Dall'altro, "Facebook avrebbe esercitato un indebito condizionamento nei confronti dei consumatori registrati, i quali, in cambio dell'utilizzo di Facebook, presterebbero il consenso alla raccolta e all’utilizzo di tutte le informazioni che li riguardano... in modo inconsapevole e automatico".
A fine marzo la Procura di Roma ha aperto un'indagine per verificare se anche in Italia si sia verificata un'appropriazione indebita di dati personali.
