In Bahrain la Davos del mondo islamico
L' Art Rotana, sul piccolo isolotto di Amwaj Islands, è uno degli hotel più lussuosi e svetta con la sua forma di piramide rettangolare a Manama, piccola capitale del piccolo stato del Bahrain.
Il calendario segna il 4 dicembre: per tre giorni questo resort ospiterà i più potenti banchieri e personaggi del mondo islamico.
Infatti si apre oggi la World Islamic Bank Conference (WIBC), dove ogni anno i potenti d'Arabia si danno appuntamento.
È la Davos della finanza araba: 80 autorità, tra banchieri centrali, investitori e regolatori che disegneranno le strategie del mondo arabo per il futuro.
Il tema centrale dell'edizione 2017 è la standardizzazione internazionale dei prodotti e degli investimenti.
Il Bahrain, che fino agli anni '30 era un villaggio di pescatori di perle, è stato il primo a diversificare la sua economia sganciandosi dal petrolio (che oggi pesa solo per il 25% del Pil) e puntando sui servizi finanziari e sull'intrattenimento (inaugurano il primo circuito di Formula 1 nel Medio Oriente) . Sono attesi mille partecipanti, di 400 diverse istituzioni e organizzazioni.
La Finanza islamica ha mosso quasi 900 miliardi di dollari negli ultimi 15 anni e definirla una nicchia sarebbe ingeneroso.
